Gli uomini viaggiano per stupirsi degli oceani e dei monti, dei fiumi e delle stelle
e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.
(S.Agostino)
E’ notte sulla banchina del porto di Belesh illuminata dalla sola luna, è ormeggiata una zattera. L’equipaggio suona una canzone dolce, cantata da una donna con un abito rosso luccicante, sembra appena scappata da un party, canta per tenersi sveglia. “Non voglio dormire, voglio solo abbracciarti e sognare”. In penombra, un ragazzo africano dall’aspetto principesco, osserva la scena e si unisce al suo canto.
Siamo al giorno seguente, al Colosseo un uomo vestito da Gladiatore legge un annuncio: “Alle 21,00 di oggi parte una barca per un lungo e meraviglioso viaggio dalla meta sconosciuta, il biglietto è gratuito, l’unica condizione per potersi imbarcare e portare con se una canzone. Un solo bagaglio è consentito”. Simon, così si chiama l’uomo, guarda l’orologio e si accorge che mancano soltanto 80 minuti. Lavora al Colosseo fa le foto con i turisti vestito da Gladiatore, quel viaggio è la sua occasione.
Intanto al porto è quasi il tramonto e sulla zattera si lavora per la partenza ed iniziano ad arrivare i primi viaggiatori; Un giovane cubano con una valigia alta 2 metri da cui escono musicisti. Due arabi che cercano di corrompere il capitano per imbarcare più valige. Un improbabile cantante di tango. Uno scettico indio. Un africano con una piccolissima valigia magica grazie alla quale riesce a cantare in qualsiasi lingua. Ognuno di loro ha qualcosa di straordinario dentro la valigia.
Si possono percorrere milioni di chilometri in una vita, senza mai scalfire la superficie della vita stessa, ne imparare nulla dalle genti sfiorate. Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare, chiunque abbia una storia da raccontare.
In tutto questo, Simon ce la farà ad arrivare in tempo?